All’Università degli Studi del Molise – nelle giornate del 30 giugno (h.15-20) e 1° luglio (h. 9-14) – presso il Dipartimento Giuridico avrà luogo la due giorni del IX convegno della Società italiana di diritto e letteratura (ISLL), sotto la direzione scientifica del Prof. Alberto Vespaziani (UniMolise) e Marcílio Toscano Franca Filho (Paraiba e Pisa).
All’evento parteciperanno 55 colleghe e studiosi di varie discipline giuridiche, da tutta Italia, ma anche dalla Spagna, Armenia e Brasile.
Il tema del convegno è l’intersezione tra studi giuridici e letterari in una prospettiva umanistica ed interdisciplinare. Oltre a due sessioni plenarie, il programma si articolerà in 7 sessioni parallele e nella presentazione di due novità editoriali. Al termine della prima giornata è prevista una performance musicale di Mattia Caroli, Lorenzo di Toro e Alberto Vespaziani sul canto XXXIII del Paradiso di Dante; al termine della seconda giornata una conferenza di chiusura di Marcílio Toscano Franca Filho sul tema “Musica, pace e guerra”.
Il titolo del convegno è “Le ispirazioni del giurista. Storie, miti, favole, archetipi e altre dimensioni della narratività” ed affronterà le seguente tematiche:
Il giurista applica il diritto. Tuttavia nel processo di interpretazione deve spesso scegliere tra più opzioni giuridicamente valide. Quali sono le fonti di ispirazione che orientano la scelta ermeneutica del giurista? Appurato che esse non possono essere esclusivamente interne al sistema giuridico, il convegno si propone di esaminare i vari ordini del discorso culturale che ispirano il giurista. Il diritto è ciò che si dice intorno al diritto: i discorsi sul diritto operano come orizzonti dell’intertestualità, in cui si costituiscono e ricostituiscono i significati. Nella circolarità tra linguaggio e metalinguaggio, tra opera d’arte e critica, tra diritto positivo e dottrina si inseriscono le forme della narratività che nutrono le precomprensioni del discorso giuridico.
In che modo le favole, i miti, le utopie, le distopie contribuiscono ad affinare la sensibilità interpretativa del giurista? Quali sono i benefici ed i pericoli di integrare l’educazione giuridica con altre discipline umanistiche quali la letteratura, il teatro, il cinema, la poesia, la pittura?
Qual è la differenza tra legittimazione, problematizzazione e risignificazione del discorso giuridico? La categoria di “Law and Humanities” può unificare le diverse discipline di “Law and literature”, “Law and Theater”, “Law and Art”, “Law and Music”, etc…?