Scomparso il 26 maggio scorso, all’età di 82 anni, Andrea Canevaro, professore emerito di Pedagogia speciale dell’Università di Bologna. Studioso di fama internazionale, ha rappresentato in Italia un imprescindibile punto di riferimento sul tema dell’integrazione e dell’inclusione con una particolare attenzione alle persone disabili. Ha unito all’attività di ricerca un’intensa opera di collaborazione con enti, associazioni e territori, formando generazioni di insegnanti nel convincimento della necessità di una dimensione in qualche modo profetica dell’educazione, «non fermandosi a quello che […] chi cresce è; ma aprendosi al domani, a ciò che sarà».

L’Università degli Studi del Molise lo ha accolto nell’ottobre del 2017 in occasione di una riflessione a quaranta anni dall’emanazione della legge 517/1977, con la quale alle istituzioni scolastiche del nostro Paese veniva attribuito il compito di attuare forme di integrazione a favore degli alunni con disabilità. La medesima legge istituiva la figura dell’insegnate specializzato. L’incontro – organizzato dal Centro Servizi per studenti disabili in collaborazione con il corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità – si svolse in Aula Magna gremita di studenti e di insegnanti. Tra le tante questioni affrontate nell’incontro, dal titolo Crescere è abitare un mondo che vive, centrale era stato il tema dell’operosità. In quell’occasione, Canevaro ebbe a dire: «ho 78 anni e vorrei continuare ad avere la mia operosità», evitando vittimismi ed autoreferenzialità. Una lezione ancora incredibilmente attuale.

Il Delegato alla disabilità, prof. Ferrucci, così lo ricorda: «Nel corso della sua vita accademica, Andrea Canevaro è stato anche Delegato alla disabilità dell’Università di Bologna, dal 2002 al 2009. In questa veste ha fornito un importante contributo allo sviluppo della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità. Il suo tratto umano distintivo era la sua passione educativa. Mi piace ricordare – prosegue il prof. Ferrucci – una espressione di Andrea Canevaro, per il quale la relazione educativa “ci fa fare amicizia con tutte le cose”.

Sono convinto che chiunque si sia imbattuto in lui, se animato dalla stessa passione, abbia incontrato non soltanto un maestro ma anche un amico».