VIIIa ediz. del seminario di Ermeneutica MAGISTRI SINE REGISTRO
Co-promotori: Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – “Sapienza Università di Roma”;
“Paideia” – associazione nazionale per l’alta formazione nelle scienze umane.
Luogo: Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale – Via Salaria 113 – Roma
Modalità: mista (in presenza e da remoto)
Programma (provvisorio):
IDEOLOGIE E UTOPIE AGLI ESORDI DEL TERZO MILLENNIO
Venerdì 7 ottobre (ore 10,00-18,00 – aula Wolf)
RIPENSARE L’IDEOLOGIA – RIPENSARE L’UTOPIA
- Ore 10,30: Saluti di Alberto Marinelli (Direttore Coris – Sapienza), Rita Bichi (Univ. Cattolica e Presidente di Paideia)
- Paolo Montesperelli e Fiorenzo Parziale (sociologi, Sapienza Univ. Roma) – Introduzione al Seminario
- Alessandro Ferrara (filosofo, Univ. Rm Tor Vergata) – Ideologia e post-moderno
- Paolo Jedlowski (sociologo, Univ. Calabria) – Utopia critica. A partire dalla fantascienza femminista
- Roberto Cipriani (sociologo, Univ RomaTre) – religione, ideologia, utopia
- Dibattito
Sabato 15 ottobre (ore 10,00 – 13,30 – aula Wolf)
IDEOLOGIE E UTOPIE AL PLURALE
- Saluti di M. Carmela Agodi (Presidente Associazione Italiana di Sociologia)
- Gianni Losito (sociologo, Sapienza e Past-President Paideia) – Introduzione alla seconda giornata
- Ambrogio Santambrogio (sociologo, Univ. Perugia) – Utopie fattibili
- Michele Prospero (filosofo, Sapienza) – Politica e Utopia
- Carmen Leccardi (sociologa, Univ. Milano Bicocca) – Generazioni e Utopia
- Tonio Dell’Olio (Presidente Pro Civitate Christiana e Ufficio di Presidenza di “Libera”) – L’utopia di Papa Francesco.
- Floriana Falcinelli (Pedagogista, Univ. Pg) – La pedagogia della speranza in Paulo Freire
ISCRIZIONE: è gratuita ma chi vuole partecipare deve iscriversi quanto prima con una e-mail a: paolo.montesperelli@uniroma1.it.
Specificare: nome e cognome, professione, luogo di lavoro, preferenza per partecipazione in presenza o on line.
Comitato Organizzativo: Felice Addeo, Gianni Losito, Paolo Montesperelli, Fiorenzo Parziale, Cristina Sofia.
PRIMI SPUNTI DI RIFLESSIONE:
Ideologie e utopie agli esordi del terzo millennio
Nello spirito della tradizione ermeneutica alla quale si richiama, Magistri sine registro propone di indagare per la prossima edizione i temi della ideologia e della utopia – due concetti spesso impiegati in maniera polemica, per dirla con Ricoeur (1986) – interrogandosi sui legami che essi intrattengono e sulle ricadute che la loro trattazione può avere sulle scienze sociali, dalle quali sembrano essere stati rimossi perché ritenuti non più pertinenti.
Secondo i teorici della postmodernità, il carattere distintivo della società sarebbe il venir meno della possibilità di comprendere la realtà e di mettere ordine in essa mediante il ricorso a forme di pensiero tendenzialmente unitarie e onnicomprensive, con la crisi conseguente delle certezze che tale ricorso in passato poteva garantire. L’incertezza investirebbe non soltanto la sfera del sapere ma anche la sfera del sentire e a quella dell’agire, con evidenti implicazioni psicologiche e sociali per gli individui. Alla molteplicità e contraddittorietà dei significati che la realtà assume, per come è vissuta da ciascuno e per come è rappresentata dai media, si accompagnerebbe una congerie di sentimenti, di valori, di modelli di comportamento, di motivazioni dell’agire individuale e sociale che coesistono e spesso confliggono in contesti fluidi che stenterebbero a trovare sia pur momentanee fissità.
Rilevante, allora, è chiedersi se i tratti sociali e culturali della modernità presunta “liquida” caratterizzino anche la società del terzo millennio oppure se in essa sia possibile ravvisare il ritorno di istanze ideologiche o all’opposto utopiche. Ed è rilevante chiedersi se la marginalità dei concetti di ideologia e di utopia nelle scienze sociali così come nel dibattito pubblico sia rivelatrice di dinamiche di potere attribuibili ad un’azione ideologica così forte da aver vanificato ogni possibile utopia.
Alcune domande sottese:
Quali sono i significati da attribuire a questi concetti qualora ad essi si intenda ricorrere per indagare la società attuale? Qual è la loro portata euristica per l’analisi critica dei processi rivolti alla stabilità e al cambiamento della società contemporanea? Quali sono gli attori collettivi che con maggiore incisività sono protagonisti di tali processi nell’agire sociale, economico, politico, religioso? E quali sono gli ambiti in cui le ideologie e le utopie manifestano con più evidenza la loro rilevanza ed efficacia nell’orientare i comportamenti individuali e collettivi?
Possiamo “salire sulle spalle dei giganti” per guardare più lontano e trovare sostegno nell’analisi? Quanto rilevante e quanto attuale è l’insegnamento di autori come Marx, Weber, Mannheim e, poi, come Althusser, Habermas, Ricoeur e altri ancora?