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Le modifiche dello scenario epidemiologico determinate, essenzialmente, dall’introduzione della vaccinazione contro COVID-19 e dalla comparsa di nuove varianti del virus SARS-CoV-2, hanno rafforzato l’idea che una revisione degli indicatori e dei parametri per identificare i profili di rischio delle Regioni e l’entità delle misure restrittive da adottare sia, oramai, non più derogabile.

Una delle questioni cogenti che le Regioni chiedono di valutare è la velocità con cui i parametri possano identificare o, addirittura, predire parzialmente i profili di rischio, in modo tale da adottare con il minimo ritardo tecnicamente possibile le misure correttive, sia per scongiurare l’ingresso in zona ad alto rischio, sia per recedervi nel più breve tempo possibile. Certamente le zone rosse localizzate, laddove necessarie, saranno sempre più utilizzate rispetto a chiusure più generalizzate, sebbene queste non possano essere totalmente escluse se la diffusione diventasse non controllabile attraverso misure restrittive localizzate.

Altro caposaldo nella revisione dei parametri starà nel fatto che questi saranno rivalutati con maggiore frequenza e al mutare delle condizioni di diffusione della malattia, soprattutto in vista della ripresa estiva.

 Il tema scuola, peraltro, anche con l’avvento delle varianti, è tornato all’ordine del giorno, insieme alle difficoltà che, senza dubbio, ormai attanagliano le attività commerciali ed il mondo produttivo. In questo contesto di evoluzione epidemiologica, di necessità di decisioni rapide, flessibili, ma sempre adeguate ai profili di rischio del territorio, di diffusione, a volte difforme a livello nazionale, del virus e di variabilità delle capacità di risposta delle Regioni, il Ministero della Salute ha definito la nuova composizione del tavolo tecnico permanente di confronto per la revisione o l’aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico (si tratta degli attuali 21 indicatori utilizzati per la classificazione delle Regioni nelle tre fasce di colore).

Tra gli esperti designati con Decreto del Ministro della Salute dello scorso 23 marzo, il Prof. Giancarlo Ripabelli, Ordinario di Igiene, Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università degli Studi del Molise e Coordinatore del “Comitato Scientifico per l’emergenza epidemiologica da COVID-19” della Regione Molise che siederà al Tavolo insieme alla Dott.ssa Francesca Russo (Veneto), il Dott. Francesco Vairo (Lazio), il Dott. Danilo Cereda (Lombardia) e il Dott. Giancarlo Ruscitti (Provincia Autonoma di Trento). Del tavolo, fanno parte, inoltre, per il Ministero degli Affari regionali il Prof. Roberto Cauda; per il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) nazionale il Dott. Giuseppe Ippolito; per l’Istituto Superiore di Sanità il Prof. Silvio Brusaferro, supportato dal Dott. Patrizio Pezzotti, dalla Dott.ssa Flavia Riccardo e dal Dott. Antonio Bella; per il Ministero della Salute il Prof. Gianni Rezza, il Dott. Andrea Urbani e il Dott. Francesco Maraglino.