Il fenomeno del degrado delle terre è considerato, oggi più che mai, una delle maggiori emergenze socio-ambientali del secolo, una elemento con tratti di preoccupazioni globale, in considerazione delle recenti variazioni del regime climatico, ma soprattutto per gli effetti diretti sulle proprietà del suolo e sulla vegetazione.
In Italia e nei Paesi economicamente avanzati, l’influenza antropica rappresenta la principale causa di incremento dei fenomeni di degrado (consumo del suolo, compattazione, copertura, eccessive attività agricole non sostenibili).
A livello mondiale, gli effetti dell’alterazione del suolo (desertificazione, salinizzazione, inquinamento, siccità) colpiscono più di 1,5 miliardi di persone in oltre 110 Paesi, il 90% dei quali vive in aree a basso reddito.
Secondo l’UNEP (Global Environment Outlook: Environment for Development), ogni anno si perdono, solo per l’erosione idrica o eolica dei suoli, fino a 50.000 km2 di suoli fertili, cioè circa un sesto del territorio nazionale.
Tutto questo comporta ogni anno per il nostro pianeta, solo per l’erosione, la perdita di una superficie agricola pari a tutte le regioni italiane del centro-nord, con un costo che supera, mediamente, oltre i 35 miliardi di euro di produttività all’anno.
Questi gli aspetti nodali, le tematiche fulcro affrontate e discusse nel corso della winter school programmata all’UniMol, tra il 10 ed il 15 dicembre, nella Sala “Enrico Fermi” della Biblioteca di Ateneo in viale Manzoni a Campobasso.
Il messaggio formativo e didattico avrà lo scopo di arricchire le competenze e accrescere la conoscenza sulle dinamiche e sulle principali cause, comuni a molti paesi economicamente avanzati, che accentuano il progressivo fenomeno del degrado del territorio e dell’ambiente, senza tralasciare tutte quelle azioni di contenimento e di sostenibilità, ormai necessarie e cruciali, ad arginare, fermare e prevenire i processi di degrado.
Le lezioni si terranno in lingua inglese, improntate anche nel migliorare le capacità comunicative, l’adattabilità e la capacità di vivere e lavorare con persone di nazionalità e cultura molto diverse.
Il programma IUCLAND, poi, consentirà ed agevolerà la cooperazione tra le università e i territori molto diversi per condizioni culturali e socio economiche.