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Nel 2016 la crescita dell’attività economica in Molise è proseguita, seppure attenuandosi rispetto all’anno precedente, grazie all’espansione dei consumi e delle esportazioni. Nelle stime di Prometeia, il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,4 per cento, meno che in Italia ma in misura pressoché analoga al Mezzogiorno; nel confronto con il 2007, tuttavia, si è ridotto di circa un quinto.
Oggi, all’UniMol, la presentazione della pubblicazione: L’economia del Molise a cura di Banca d’Italia – Filiale di Campobasso. Incontro che si aprirà con indirizzi augurali e di benvenuto del Rettore, Prof. Gianmaria Palmieri e della Dott.ssa Dealma Fronzi, Direttore della Filiale di Campobasso della Banca d’Italia.
Le imprese. – La produzione industriale è ancora aumentata, sostenuta dai tradizionali settori di specializzazione regionale (alimentare, chimica, automotive) che hanno recuperato del tutto o in parte i livelli pre-crisi in termini di fatturato ed esportazioni; nell’industria dell’abbigliamento permangono, invece, difficoltà strutturali. Il debole aumento dei consumi delle famiglie molisane e il ridotto afflusso di turisti hanno frenato la crescita del commercio e del turismo; in quest’ultimo comparto, tuttavia, si registrano iniziative locali volte a favorire la collaborazione e l’integrazione fra imprese per rafforzare l’offerta ricettiva. L’attività del settore delle costruzioni stenta a riavviarsi: alla ripresa degli investimenti in opere pubbliche si contrappone la persistente debolezza dell’edilizia residenziale, che riflette l’ammontare ancora elevato degli immobili invenduti a fronte di una maggiore vivacità della domanda.
L’accumulazione di capitale si è indebolita, in parte condizionata dal rinvio dei programmi di investimento, in presenza di incentivi pubblici regionali per la riqualificazione industriale ancora da definire. Le previsioni formulate dagli imprenditori indicano, per quest’anno, una ripresa dell’attività di accumulazione.
La lunga recessione dell’economia ha comportato, anche nel 2016, l’uscita dal mercato delle imprese più fragili. Per le imprese attive, la capacità di autofinanziamento si è rafforzata e le risorse liquide sono ancora cresciute, anche in connessione con il procrastinarsi dei programmi di investimento; conseguentemente, la domanda di credito delle imprese si è indebolita e il loro grado di indebitamento si è ridotto.
Il mercato del lavoro. – Le condizioni del mercato del lavoro sono migliorate, beneficiando della crescita, pur moderata, dei livelli produttivi. L’occupazione è aumentata soprattutto per le donne, i giovani e il lavoro autonomo. Il ricorso alle ore di Cassa integrazione guadagni si è ridotto significativamente, continuando a interessare prevalentemente quei comparti industriali ancora alle prese con difficoltà strutturali. Per il secondo anno consecutivo la riduzione della disoccupazione ha riguardato anche i più giovani che con la crisi hanno sperimentato maggiori difficoltà a trovare lavoro anche in caso di perdita di un precedente impiego.
Le famiglie. – Il buon andamento del mercato del lavoro si è riflesso sulla situazione economica delle famiglie. Negli ultimi anni, dopo la crisi del debito sovrano, il reddito e i consumi sono tornati a crescere, seppure in misura moderata.
In presenza di una politica monetaria espansiva e di bassi livelli dei tassi di interesse, i risparmiatori molisani hanno continuato a preferire forme d’investimento prontamente liquidabili, come i depositi in conto corrente, e attività più remunerative, quali gli strumenti del risparmio gestito. L’indebitamento delle famiglie, ancorché contenuto rispetto alla media nazionale, ha continuato a crescere riflettendo l’aumento della spesa per beni durevoli e condizioni di accesso al credito più distese. Sono aumentati anche i nuovi mutui per l’acquisto dell’abitazione, favoriti da condizioni d’offerta più accomodanti e, in particolare, dal calo dei tassi di interesse su livelli assai contenuti.
Il mercato del credito. – Il processo di riorganizzazione della rete distributiva delle banche è proseguito: alla riduzione degli sportelli, soprattutto nei piccoli comuni, si è associata una crescente diffusione dei canali di accesso a distanza ai servizi bancari, ormai intensamente utilizzati. Il credito bancario all’economia è tornato a diminuire, dopo i segnali di stabilizzazione dei primi mesi dell’anno, risentendo della debolezza della domanda di prestiti delle imprese, soprattutto nella componente destinata agli investimenti. La qualità del credito è migliorata.
La finanza pubblica. – Negli ultimi anni la spesa corrente delle Amministrazioni locali molisane è cresciuta in misura limitata, anche grazie alle politiche di contenimento delle erogazioni per il personale e nel comparto della sanità. Nel 2016, in quest’ultimo settore, le azioni attuate dalla gestione commissariale per rispettare gli impegni presi con il piano di rientro del marzo 2007 hanno consentito una riduzione delle aliquote dei tributi regionali, che negli anni passati erano state innalzate al di sopra dell’ordinario livello massimo. Il ricorso alla leva fiscale rimane, tuttavia, ancora ampio per il complesso delle Amministrazioni locali. In un’ottica di razionalizzazione della spesa e di miglioramento della qualità dei servizi, l’Amministrazione regionale ha promosso la gestione in forma associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni, che, negli ultimi anni, rispetto alle altre regioni a statuto ordinario, a fronte di una spesa contenuta hanno avuto una peggiore performance per il livello dei servizi offerti.