[attachments template=unimol include=”33559,33480″]
Con la giornata inaugurale si apre, il prossimo primo giugno, alla presenza del Rettore Gianmaria Palmieri, nella Sala “E. Fermi” della Biblioteca di Ateneo, in Viale Manzoni a Campobasso, la seconda edizione del Corso di formazione in Contrasto alla Violenza di Genere e Strategie di Intervento (S.O.S. Codice Rosa).
Organizzato dal Centro di documentazione ricerca ed iniziative sulle culture di genere, diretto dalla Prof.ssa Elisa Novi Chavarria, Consigliera del Rettore per le pari opportunità e le questioni di genere, in convenzione con la Consigliera di parità della Regione Molise, dott.ssa Giuditta Lembo, il Corso risponde all’esigenza di formare esperti nella violenza di genere.
Quella violenza esercitata su tutti gli individui e i soggetti ‘deboli’ della società (donne, minori, gruppi marginalizzati, persone LGBTQI, ‘disabili’ ecc.), con particolare riferimento alla violenza sulle donne e alla violenza domestica.
Distribuito in 100 ore di attività didattiche tenute da docenti dell’UniMol da tempo impegnati nello studio e nella ricerca su tali problematiche e da esperti e professionisti del settore (psicologi, magistrati, esponenti delle forze dell’Ordine), il percorso formativo si propone di incrementare la conoscenza delle dinamiche, degli sviluppi socio-culturali, dei linguaggi e delle rappresentazioni correnti del genere e della violenza di genere.
Esso intende altresì fornire agli utenti gli strumenti teorici e le tecniche professionali per individuare strategie di intervento a favore di persone adulte e minori vittime di violenze e/o abusi (S.O.S. Codice Rosa), orientato per lo più
a soddisfare e dare risposta alla crescente richiesta da parte di Enti e strutture specifiche di operatori esperti in tale ambito.
Alla giornata di apertura interverranno per portare una testimonianza di vita il Prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Roma e già Prefetto di Pisa, e la signora Fabiola Bacci, la mamma di Jennifer Sterlecchini, la ragazza di Pescara di 26 anni accoltellata a dicembre scorso dall’ex compagno.
È in questo modo che l’Università ritiene di poter rispondere a quelle che sono, tra le altre, le finalità precipue della mission formativa: educare cioè al riconoscimento, al rispetto, alla promozione e valorizzazione delle differenze – di sesso, di genere, di ruoli e di relazione – , alla gestione dei sentimenti e delle emozioni, svolgendo in tal senso anche un’azione preventiva nei confronti della svalutazione e del rifiuto di tali differenze e di contrasto verso qualunque forma di esclusione e di violenza nei confronti delle differenze.
La violenza nei confronti delle donne, dei minori, dei disabili non è un fatto privato, ma un fenomeno sociale e “culturale”. È per questo che a monte del suo riconoscimento, della denuncia e delle forme di tutela per le vittime, occorre sviluppare attitudini e un atteggiamento informato e critico sul fenomeno, che sappia essere custode e promotore dell’applicazione della Carta costituzionale, preoccupata di realizzare nella maniera migliore il servizio sociale del diritto.