[attachments template=unimol include=”30094″]
L’ARATRO inaugura una mostra personale di Giorgio Cutini dove sono raccolti alcuni cicli fotografici realizzati negli ultimi anni. Cutini lavora prevalentemente con la fotografia in bianco e nero, in opere dove si pone in relazione con la natura e con le metropoli, con la solidità delle architetture e con la mutevolezza dell’acqua, con l’utopia e con il sogno, costruendo edifici impalpabili di città invisibili o smarrendo i suoi paesaggi nella polvere e nel vento del divenire. Cutini cerca dunque di perforare il velo opaco che circonda la nostra percezione del mondo attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, strumento che, tuttavia, oltrepassa la sua artificialità e si trasforma in un medium incisivo e personale, un’interfaccia che collabora con l’occhio per trovare una nuova relazione con le cose. Come scrive lo stesso Cutini, la sua ricerca lavora sul rapporto tra la velocità che segna il corso del tempo, “in cui si fotografa un’immagine in movimento, e l’attimo dello scatto: soggetto della foto che diventa subito passato. Il tempo presente è annullato o meglio, è diventato futuro”.
Attraverso la voluta sovraesposizione o sottoesposizione delle sue foto, Cutini non cerca allora di fissare l’attimo che trascorre, come fanno moltissimi altri fotografi, ma di dare un senso al ritardo del tempo con cui il nostro sguardo si trasforma in ricordo, diventando un frammento di quello stesso tempo immagazzinato nei depositi della memoria.
Cutini attraversa quindi l’incertezza sfuggente del nostro essere e del nostro vedere, affronta lo scorrere delle immagini sulla nostra retina, in un moto parafrasato dall’elemento dinamico spesso evocato in queste opere e in una compenetrazione quasi futurista tra l’occhio, l’energia universale e la nostra dimensione interiore, un’intersezione preziosa dove i volti, gli alberi, i corpi e le foglie si mutano in presenze cinetiche non perdute nell’oblio, ma riscattate nella propria fuggevolezza attraverso la scoperta dell’armonia nascosta nell’intreccio segreto delle cose.
GIORGIO CUTINI
ARATRO- archivio delle arti elettroniche – laboratorio per l’arte contemporanea 2° piano- 2° edificio polifunzionale, Università del Molise, via De Sanctis 86100 Campobasso
Info: + 39 3385912482; aratrounimol@gmail.com
Facebook: Galleria Gino Marotta- Aratro Università del Molise
Dal 2 febbraio al 6 marzo 2017
Biografia
Giorgio Cutini ( Perugia 1947 ) inizia a fotografare nel 1970, nel 1974 si trasferisce ad Ancona dove svolge l’attività di chirurgo specializzato nelle nuove tecnologie, chirurgia laparoscopica e robotica. Parallelamente alla fotografia scientifica e alla realizzazione di video professionali, sviluppa , anche per la stretta e assidua frequentazione degli ambienti artistici, un lavoro caratterizzato dall’uso creativo e non convenzionale dello strumento fotografico, tendente a valenze concettuali. Ha partecipato a numerose esposizioni sia in Italia e che all’estero è stato membro fondatore con M. Giacomelli, G. Berengo Gardin e altri, del Manifesto della fotografia “ Passaggio di Frontiera “ del 1995. Nel 2008 riceve il premio Internazionale delle Arti e della Cultura XX edizione del Circolo della Stampa di Milano per la fotografia.
Dell’opera complessiva del fotografo si ricordano le pubblicazioni più recenti
2001 – “ La vertigine del movimento “ testo di Enzo Carli , ed. Gribaudo
2008 – “ Memografie ed altre storie “ testo di Gabriele Perretta , ed. Gribaudo .
2009 – “ Immagini dall’Interno “ testo di Enzo Carli e Jean Claude Lemagny , ed. Il lavoro editoriale .
2010 – “ Frammenti dei dodici mesi “ poesie di Francesco Scarabicchi , fotografie di Giorgio Cutini, prefazione di Goffredo Fofi, ed. Dell’Obelisco .
2010 – “ Ciò che si rivela “ testo di Galliano Crinella , ed. Premio Gentile da Fabriano .
2010 – “ ROMA: città dell’angelo “ testo di Gabriele Perretta , ed. Ikona gallery
2011 – “ Stimmung/Roma “ G. Cutini e G. Perretta , collana fotofonemi , Onyx edizioni
2012 – “ OMBRE “ testo di Fabrizio D’ Amico e Adriano Olivieri , De Luca editori
2013 – “ Passaggio di Frontiera “ 1995-2004 a cura di Galliano Crinella , ed . Quattroventi
2013 – “ s o t t o v o c e “ , quando la scienza diventa arte (autobiografia di un chirurgo), con 10 fotografie originali dal 1975 al 2010, edizione Imago Fine Art.
2016 – “ ALBE “ poesie di Eugenio De Signoribus, fotografie di Giorgio Cutini, Presentazione di Enrico Capodaglio ed. Fioroni.