I tratturi e la transumanza come patrimonio bio-culturale In Molise, le Giornate internazionali di studi sulla Transumanza a cura del Centro BIOCULT dell’Università del Molise.
icons[attachments template=unimol include=”28266,28263″]16 novembre  icons  17 novembre icons
A oltre trent’anni di distanza dalle Giornate internazionali di Studi sulla Transumanza che si tennero nel 1984 tra Molise, Abruzzo e Puglia il Centro interdipartimentale per le risorse Bio-Culturali e lo Sviluppo locale organizza due giornate di riflessione e confronto sui tratturi e la transumanza come patrimonio bio-culturale.
Si inizia mercoledì 16 novembre, alle ore 18.00, nella tipicità della cornice del Giardino della Flora Appenninica di Capracotta, con una tavola rotonda concentrata sulla dimensione locale degli interventi e delle opportunità fornite da questa risorsa ambientale e culturale per lo sviluppo delle diverse aree interessate guardando con rigore ed entusiasmo rinnovati all’ipotesi di un Ecomuseo del Pastoralismo e della Transumanza da progettare e realizzare proprio in Molise.
Giovedì 17 novembre, a partire dalle ore 9.00, nella Sala “E. Fermi” della Biblioteca di Ateneo è la volta della giornata di studi internazionale di dibattito e confronto tra realtà ed esperienze di ricerca e documentazione diverse sul tema del pastoralismo e della transumanza. Le relazioni ricomprenderanno approcci disciplinari molteplici – dall’antropologia all’archeologia, dalla storia del paesaggio alle competenze zootecniche – e realtà italiane e straniere diverse: Francia, Grecia, Romania e per l’Italia il Piemonte, l’Umbria e ovviamente il Molise.
Convinti che lo sviluppo locale passi per una piena partecipazione delle comunità patrimoniali, cioè le persone che vivono, conoscono e si riappropriano consapevolmente della memoria e della vocazione profonda dei luoghi, il Centro BIOCULT intende promuovere un percorso di conoscenza e di intervento che tenga insieme in modo consapevole e condiviso conservazione e valorizzazione dei patrimoni naturali e culturali, sia materiali che immateriali e fornire competenze e concreto sostegno agli attori locali per fare di questo patrimonio bio-culturale una concreta leva di sviluppo locale.