Si conclude il ciclo di incontri dedicati all’alta formazione e gestione museale organizzata da ARATRO, il museo d’arte contemporanea dell’università degli Studi del Molise. All’interno di MONET Culture in Motion, progetto internazionale che vede coinvolte Italia, Albania e Montenegro, sono state coinvolte tre figure estremamente carismatiche nel sistema dell’arte italiana. I tre incontri sono stati caratterizzati da focus incentrati sugli aspetti più delicati che si celano nell’organizzazione e gesione dei sistemi museali; Nicolas Ballario (giornalista), Edith Gabrielli (direttrice polo Museale del Lazio) e Apparati Effimeri (crew bolognese all’avanguardia sul projection mapping 3D). Nello specifico Nicolas Ballario, classe 1984, si occupa di arte contemporanea applicata ai media. Ha collaborato con le più importanti istituzioni artistiche e con numerose testate. Attualmente è autore e conduttore dei programmi di arte contemporanea di Radio Uno Rai, curatore del settore arte di Rolling Stone Magazine e responsabile del settore arte contemporanea di Arthemisia, la più importante società in Italia per la produzione di mostre. Nel 2019 entra nel team di FABRICA, centro di ricerca sulla comunicazione moderna diretto da Oliviero Toscani, dove si occupa di progetti editoriali e culturali. È consulente dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani per i progetti innovativi. Cura esposizioni e cataloghi.
Edith Gabrielli, Dirigente pubblico italiano attuale direttore dell’hub musei laziali per la gestione museale; due giorni di formazione per apprendere le migliori pratiche di gestione organizzativa, buone pratiche commerciali e modelli, utilizzare in modo corretto la piattaforma Web), promuovere un’offerta culturale integrata.
La proposta si è conclusa con l’intervento specialistico di APPARATI EFFIMERI sul projection mapping 3D, un’elaborazione in tre dimensioni applicata all’architettura, è la tecnica digitale che caratterizza i lavori di Apparati Effimeri. Il filone di ricerca più interessate di visual mapping ha per oggetto gli edifici: le architetture diventano sia schermi attivi per le proiezioni video che i soggetti delle stesse. Tale tecnica proiettiva, e la lucida ridondanza che crea, produce effetti spettacolari che permettono infinite possibilità creative.