Del fenomeno della transumanza e del pastoralismo tradizionale nelle sue molte interazioni nazionali e internazionali parlerà la prof.ssa Letizia Bindi del Centro di Ricerca BIOCULT dell’UNIMOL con Antonio Innamorato, capostipite di questa straordinaria famiglia di pastori transumanti, nella puntata di Geo & Geo (RAI 3) di domani venerdì 27 settembre.
Analogamente toccherà il tema una puntata di Linea Verde che andrà in onda la domenica successiva alla transumanza del 28 e 29 Settembre e che cercherà di restituire il fascino evocativo di questa secolare pratica a partire dall’immagine emblematica del gregge di Antonio Innamorato nel sito archeologico di Altilia-Sepino storicamente collegato alla memoria della transumanza.
Il 28 e 29 settembre si rinnoverà il cammino di transumanza che da Civita di Bojano, passando per Vico dentro a Bojano, porterà la famiglia Innamorato e la loro morra di pecore alla sosta di San Polo Matese (Località Porcareccia). Da lì il 29, giorno di San Michele Arcangelo, strettamente connesso ai cammini pastorali e ai pellegrinaggi di questa area centro-meridionale italiana, il cammino ripartirà lungo il Tratturo Pescasseroli-Candela per giungere a Sepino dove il gregge con i suoi pastori attraverserà il magnifico sito archeologico di Altilia. Lungo la strada, le cattedre ambulanti sul tratturo per raccontare, discutere di prospettive, intrattenere i curiosi, gli interessati, gli esperti, i fotografi, i camminatori che vorranno accompagnare la transumanza della famiglia Innamorato.
Si tratta, ormai da tre anni, di una piccola consuetudine, sorta dall’interazione tra questa famiglia di pastori, gli Innamorato – Antonio e i suoi figli, Michele, Giacomo, Luca – e gli studiosi del Centro di Ricerca BIOCULT dell’Università degli Studi del Molise che a partire dall’indagine etnografica sulla pastorizia transumante di Letizia Bindi, Antropologa e dalle ricerche zootecniche, economiche, ecologiche, storico-archeologiche e Giuridiche di Fabio Pilla, Angelo Belliggiano, Fulvia Ciliberto, Carlo Ebanista, Roberto Parisi, Antonella Minelli, Lorenza Paoloni, Maria Laura Carranza ha dato avvio a un lungo lavoro di ricognizione, salvaguardia e valorizzazione di questa antica pratica oggi candidata alla Lista del patrimonio immateriale UNESCO. La candidatura di rete, siglata dal Ministero delle Politiche Agricole ha avuto un motore molisano forte, sia nella famiglia Colantuono che per prima ha dato avvio a questo percorso di tutela e messa in valore, ma anche nel lavoro del centro BIOCULT che ha preparato un documento circostanziato di supporto alla candidatura cercando di restituire la rete diffusa di collaborazioni nazionali e internazionali costruita intorno a questa ricerca.
Il 28 e 29 settembre si rinnoverà il cammino di transumanza che da Civita di Bojano, passando per Vico dentro a Bojano, porterà la famiglia Innamorato e la loro morra di pecore alla sosta di San Polo Matese (Località Porcareccia). Da lì il 29, giorno di San Michele Arcangelo, strettamente connesso ai cammini pastorali e ai pellegrinaggi di questa area centro-meridionale italiana, il cammino ripartirà lungo il Tratturo Pescasseroli-Candela per giungere a Sepino dove il gregge con i suoi pastori attraverserà il magnifico sito archeologico di Altilia. Lungo la strada, le cattedre ambulanti sul tratturo per raccontare, discutere di prospettive, intrattenere i curiosi, gli interessati, gli esperti, i fotografi, i camminatori che vorranno accompagnare la transumanza della famiglia Innamorato.
Si tratta, ormai da tre anni, di una piccola consuetudine, sorta dall’interazione tra questa famiglia di pastori, gli Innamorato – Antonio e i suoi figli, Michele, Giacomo, Luca – e gli studiosi del Centro di Ricerca BIOCULT dell’Università degli Studi del Molise che a partire dall’indagine etnografica sulla pastorizia transumante di Letizia Bindi, Antropologa e dalle ricerche zootecniche, economiche, ecologiche, storico-archeologiche e Giuridiche di Fabio Pilla, Angelo Belliggiano, Fulvia Ciliberto, Carlo Ebanista, Roberto Parisi, Antonella Minelli, Lorenza Paoloni, Maria Laura Carranza ha dato avvio a un lungo lavoro di ricognizione, salvaguardia e valorizzazione di questa antica pratica oggi candidata alla Lista del patrimonio immateriale UNESCO. La candidatura di rete, siglata dal Ministero delle Politiche Agricole ha avuto un motore molisano forte, sia nella famiglia Colantuono che per prima ha dato avvio a questo percorso di tutela e messa in valore, ma anche nel lavoro del centro BIOCULT che ha preparato un documento circostanziato di supporto alla candidatura cercando di restituire la rete diffusa di collaborazioni nazionali e internazionali costruita intorno a questa ricerca.