Le 10 cose da sapere sul «mal di schiena cronico». La Spondilite anchilosante insorge tipicamente nei giovani dai 25 anni in poi e può avere gravi conseguenze sia sul fronte lavorativo (per difficoltà a svolgere le proprie mansioni a causa dei dolori e delle ripetute assenze), sia su quello psicologico e sociale (molti malati finiscono per soffrire di ansia, depressione e isolamento). «Dolori e rigidità articolari, mal di schiena soprattutto notturno, limitazioni nei movimenti e problemi della colonna vertebrale, del bacino o del collo che non si risolvono e che non hanno una spiegazione sono i sintomi che non vanno ignorati – dice Ennio Lubrano, professore associato di Reumatologia al Dipartimento di Medicina e di Scienze della Salute “Vincenzo Tiberio” dell’Università degli Studi del Molise.
Lo spunto dell’intervista al prof Lubrano la scelta di Dan Reynols, cantante 30enne del gruppo rock americano Imagine Dragonsl, giovane, ricco e famoso in tutto il mondo, che ha recentemente deciso di raccontarlo per far sentire meno soli i suoi «simili» che patiscono grandi dolori alla schiena senza capirne il motivo. Con il Prof Lubrano – sull’inserto Salute/reumatologia del Corriere della Sera – conosciamo meglio la spondilite anchilosante, malattia reumatica che colpisce proprio in giovane età. In Italia ne soffrono circa 300mila persone, soprattutto uomini. Ecco le dieci cose che tutti i pazienti dovrebbero sapere.
I campanelli d’allarme da non ignorare sul fronte lavorativo (per difficoltà a svolgere le proprie mansioni a causa dei dolori e delle ripetute assenze), sia su quello psicologico e sociale (molti malati finiscono per soffrire di ansia, depressione e isolamento).
«Dolori e rigidità articolari, mal di schiena soprattutto notturno, limitazioni nei movimenti e problemi della colonna vertebrale, del bacino o del collo che non si risolvono e che non hanno una spiegazione sono i sintomi che non vanno ignorati – dice Ennio Lubrano, professore associato di Reumatologia all’Università degli Studi del Molise -. Meglio parlarne con un medico, che potrà prescrivere eventuali esami e la visita con uno specialista».