Laboratorio di storia dell’arte contemporanea di lettere e beni culturali – Foto di Marco Coghi,
Il Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione – Galleria Gino Marotta / ARATRO archivio delle arti elettroniche – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea
inaugura una personale di Mingo Iacovino (Montagano-CB-1957), artista che fonda il suo percorso su uno sguardo paziente e analitico e su uno stile unico, basato su un metodo severissimo di grande rigore esecutivo.
Iacovino compone infatti le sue opere attraverso un puntinato di inchiostro di china realizzato con le vecchie penne da progettazione rapidograph 0,1 e 02 su cartone bristol da 960 gr. pressato su legno, una tecnica personale che gli permette di portare a termine opere di grande difficoltà.
Così con un linguaggio teso, allusivo e denso di rimandi, Iacovino elabora le sue meditazioni, purtroppo sempre attuali e profetiche, sulla spietata avidità di quelle speculazioni finanziarie senza etica che provocano un baratro senza fondo di crisi, povertà e morte; rappresenta la perenne dialettica tra l’amore, la bellezza e la voracità del tempo in una partita a dadi tra la morte e una ragazza il cui corpo nudo è rappresentato con innocente e radiosa sensualità; sintetizza le devastazioni climatiche e ambientali attraverso lattine svuotate, terre riarse e aride, alberi secchi di paesaggi dove case e castelli in rovina sono emblematicamente abitati solo da corvi e avvoltoi; distilla il succo avvelenato e dolente della tragedia della Shoah nel filo spinato che lega i due fogli dedicati a Dachau o della tragedia della guerra nell’immagine del Cristo Crocifisso tormentato da un uccello rapace mentre un carrarmato schiaccia un teschio nella sua inarrestabile marcia di distruzione.