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Quasi mille i soggetti esaminati nell’ambito dello studio EPD (Esercizio per la Prevenzione della Demenza), un terzo uomini, due terzi donne, per la maggior parte residenti a Campobasso, di età compresa tra 50 e 89 anni. I soggetti sono sottoposti ad un esame obiettivo generale e neurologico, misure antropometriche, questionari sullo stato di salute, test neuropsicologici e prelievo ematico. Al termine della valutazione basale, i soggetti sono assegnati in maniera casuale a 2 gruppi: sperimentale e controllo. I soggetti del gruppo sperimentale sono invitati a sottoporsi ad un programma di attività fisica che include esercizi di resistenza, di potenziamento muscolare e di flessibilità, con intensità e durata progressivamente crescenti e frequenza di 3 sedute/settimana. I soggetti assegnati al gruppo di controllo possono scegliere di non sottoporsi ad alcun trattamento, oppure di partecipare a un programma di attività fisica che include solo esercizi di postura e flessibilità.
Dall’analisi dei dati raccolti nei primi 2 anni di studio, si è potuto evincere come l’attività fisica, specie se di intensità medio-elevata, migliora la memoria e l’attenzione, riduce il consumo di farmaci antiipertensivi, normalizza il tono dell’umore nei soggetti depressi e mantiene costante nel tempo la percezione di una buona qualità di vita.
In definitiva lo studio ha come scopo principale quello di verificare se l’esercizio fisico previene l’insorgenza di malattia di Alzheimer, e di altre meno frequenti forme di demenza, in soggetti a rischio, e cioè in soggetti con disturbo soggettivo di memoria (non obiettivabile ai test neuropsicologici) o con declino cognitivo lieve.
E non solo. Infatti nell’ambito della ricerca sono stati analizzati e studiati gli effetti dell’attività fisica sul rischio di fragilità, sui fattori di rischio cardiovascolari (ipertensione, diabete, dislipidemie, fumo, abuso di alcol, stenosi carotidea, dieta, obesità, ecc.), sul consumo di farmaci e sulla qualità di vita.
Inoltre, si è riusciti a costituire una banca biologica e genetica per effettuare studi di genomica, proteomica e metabolomica, con l’obiettivo, non solo di ampliare le nostre conoscenze sulle cause e i meccanismi delle demenze e in particolare della malattia di Alzheimer, ma anche ricercare nuove e più efficaci strategie terapeutiche.
Domani, mercoledì 15 giugno, un Open Day dalle 18.00 alle 20.00 presso l’Aula 180 posti “Hans Kelsen” del I Edificio Polifunzionale di viale Manzoni, una giornata di attività all’aperto nell’ambito del progetto EPD.